Un anno.   Leave a comment

Possiamo tentare di cambiare le cose della nostra vita e non ottenere nulla, poi un giorno ci guardiamo attorno e tutto è diverso. E’ avvenuto ciò che sembrava impossibile. E senza che ce ne siamo accorti.

Raramente è ciò che volevamo. I cambiamenti portano con sè anche l’annullamento dei vecchi equilibri, dei rapporti che avevamo e si portano via pure le cose belle. Non possiamo avere tutto come avevamo immaginato e fantasticato. Quella è illusione.

Se vogliamo cambiare dobbiamo avere il coraggio di soffrire. E, purtroppo, di far soffrire gli altri, anche se abbiamo giurato di non farlo mai.

Si può essere la persona più buona e altruista di questo mondo ma se vogliamo trasformarci fino alla radice (o fin dove possiamo arrivare qui e ora) dobbiamo mettere in conto che gli altri potrebbero non accettarci per ciò che siamo diventati. E qui diventa difficile. Quanto contano gli altri nelle nostre scelte? Quanto siamo disposti a a mostrarci per ciò che siamo agli altri? I loro giudizi ci pesano al punto di rinunciare a cambiare?

Molti Maestri dicono che anche se rimaniamo soli, dobbiamo proseguire nel Cammino. Perchè è così: soli si resta, le persone che ti erano vicine ‘non ti riconoscono più’, gli amici non hanno più nulla da dirti. Cambiando si perdono le vecchie abitudini. Non avviene di colpo ma lentamente e inesorabilmente, come la classica goccia che diventa mare.

Questo cammino è pericoloso. Fa piazza pulita del vecchio Io. E questo nuovo Io, chi e che cos’è? Ci piace? Ci soddisfa?

Potrebbero dire i Maestri: hai cancellato il vecchio Io, ma pur sempre un Io adesso sei, pur nuovo che sia.

Credo che la fantomatica ‘assenza di Ego’ sia una balla.

Siamo Ego, con desiderio e avversione che ci muove, sempre. Lasciare accadere le cose mentre andiamo avanti per la nostra strada significa prendere calci da tutti e farsi male. Sei disposto? Ce la fai? Se esci dagli schemi consolidati, non puoi aspettarti che gli altri ti accettino. La tua famiglia, il tuo compagno. La sofferenza che provochi in loro perchè Tu non sei più ‘quel’ Tu e che loro rivorrebbero indietro. Ma indietro non si può tornare, e quindi….sono loro a lasciare indietro te (o tu a lasciare indietro loro, per quel che vale), insomma vi allontanate. Tu e gli Altri vi allontanate. I binari non corrono più insieme, ma uno da una parte e l’altro sempre più lontano.

Soli, perchè queste cose avvengono da soli. Di solito nessuno ti capisce, nessuno sa il motivo per cui ora sei un binario solitario. Dicono: ma che cerchi? Che ti mancava?

E tu, davanti a queste domande chiare, non sai rispondere.

Che mi mancava prima? Dici: Troppo difficile da capire, da spiegare. Ti prendono per folle, o peggio.

E quindi, solo.

Pubblicato luglio 3, 2011 da yeshetsogyal in Appunti sulla via.

Milarepa   Leave a comment

 

Chi ha letto la biografia di Milarepa ne rimane affascinato per sempre. E’ bellissimo sedersi accanto a Rechung, il suo discepolo principale, e ascoltare le risposte che Mila dà alle sue domande. In che modo ha incontrato il Dharma? Come ha ottenuto la realizzazione? Mila parla e noi riviviamo con lui il cammino lunghissimo e difficile verso il compimento del suo destino, dalla nascita e l’infanzia di contadino ai miracoli compiuti al termine. Che cosa ci insegna, ancora oggi? Che siamo come lui. Tutti abbiamo le potenzialità di Milarepa, solo che frastornati dalle distrazioni, le abbiamo dimenticate. Certo è difficile oggi incontrare un Marpa, ma se non cerchiamo, non troveremo mai.

Il karma di una persona non è già scritto. Non siamo oggetti passivi in mano a forze oscure e indomabili. Momento per momento si producono le cause per futuri avvenimenti, ma questi rimangono ‘in sospeso’, possono verificarsi ma anche no, se non si manifestano le condizioni. Ad esempio se cammino per la strada e vengo investita, si è verificato perchè dovevo stare attenta, e non camminare con la testa tra le nuvole! Qualunque cosa facciamo porta conseguenze….bisogna stare attenti, soprattutto quando siamo agitati e nervosi per qualcosa: allora il karma ci sfugge completamente di mano, cause negative producono effetti negativi.

Milarepa scontò duramente la sua disattenzione…eppure, di causa in causa, arrivò a Marpa e al Dharma. E’ stupendo, quando racconta del desiderio profondo per gli insegnamenti: lui ‘sentiva’ che solo così poteva essere felice e completare il suo destino.

Anche Marpa sapeva tutto! Aveva sognato della venuta di Mila proprio la notte prima. E che dire della figura compassionevole della moglie di Marpa…..personaggi meravigliosi, che continuamente tornano alla memoria, ci ispirano e ci aiutano nella comprensione della realtà.

Pubblicato dicembre 28, 2010 da yeshetsogyal in Appunti sulla via.

Consapevolezza…ma fatemi il piacere!!!   Leave a comment

Ciao Isaia è molto interessante ciò che esprimi.  Penso che le parole sono importantissime quando si vuole comunicare un concetto astratto, ancora di più poi se questo implica un percorso interiore. Molti Maestri hanno spiegato cosa sia la Consapevolezza, in modi più o meno semplici. Certo, perchè bisogna anche capire chi sono coloro che recepiscono e qual è il loro livello di evoluzione e comprensione. Tu affermi che la consapevolezza si acquisisce anche tramite una lettura. Io penso che questa che tu indichi sia semplicemente una nozione, un’idea mentale e discorsiva di come le cose sono, e che  perciò non ci avvicina di un passo alla vera natura della Realtà e di come le cose realmente sono. Non cè modo di essere consapevoli di nulla se non si mette a tacere la mente concettuale, questo è l’insegnamento tradizionale e sperimentato da tutti i praticanti….come è possibile che leggendo un libro o, consentimi, questo forum la mente concettuale sia messa a tacere?

 Forse allora, al fine di non creare confusione e fraintendimenti, bisognerebbe chiarire che ciò di cui si parla non è la Consapevolezza, ma qualcos’altro, qualcosa che ha a che fare con l’acquisizione di nuove conoscenze e concetti che, sebbene suggestive, nulla hanno a che fare con l’ interiorità.

 Tu inoltre dici che l’uomo nasce inconsapevole e sulla terra durante la vita diventa consapevole. Questo non corrisponde alla realtà: avere coscienza di ciò che si è è un percorso lunghissimo e difficile, e non per tutti. La maggior parte delle persone nasce e muore senza aver migliorato di un gradino il proprio stato spirituale. Si ha un bel dire di essere coscienti e consapevoli, che l’amore ci unisce….sono parole che a mio avviso restano a livello superficiale, molto mentale, e tutto ciò che è mentale non è spirituale. Invito quindi tutti a fare piazza pulita di ogni concetto e intraprendere un reale cammino interiore, sedendosi a schiena dritta e cominciando a fare esperienza diretta della mente e i suoi meccanismi. Solo così si può sperare di comprendere la realtà oltre il velo illusorio delle apparenze, il che , mi sembra, è lo scopo di questo forum… Scusa per l’intromissione e ciao.

Pubblicato dicembre 2, 2010 da yeshetsogyal in Appunti sulla via.

Causa e effetto   Leave a comment

Siamo tutti soggetti al karma, l’ineluttabile forza cosmica.

Nel sutra della Piantina di Riso si definisce così questa terribile legge: ”a causa di questo, quello insorge’.

Nulla sfugge a questo, nulla è esente dalla dinamica causa-effetto. Compi qualcosa, questo porta conseguenze.

Pubblicato dicembre 1, 2010 da yeshetsogyal in Appunti sulla via.

Essere.   Leave a comment

Non succede mai subito, in un momento.

Passo dopo passo ci accade di avvicinarci a certo tipo di letture, amare solo certi luoghi, fare con piacere solo certe cose. Passo dopo passo, indirizziamo la nostra vita fino a trovarci in una situazione in cui possiamo dire: ecco, questo ho sempre voluto.

Il quella situazione, stiamo bene: sappiamo che solo lì, in quel momento e in quel luogo, siamo in equilibrio in uno stato di impercettibile soddisfazione, che mai più ritroveremo in altre occasioni.

Non accade subito: tentiamo varie esperienze, prima di trovare quel momento. A volte i tentativi possono portarci in luoghi sconosciuti e infernali che malediciamo il fatto di trovarci lì. Oppure, possiamo trovarci, mentre cerchiamo, in uno stato di completa apatia, dove nulla ci sfiora, perchè non abbiamo più la forza di sognare e credere in qualcosa.

Ma poi, arriva il momento. Ci sediamo, e sospiriamo, guardandoci attorno quasi stupiti: io sono qui, pensiamo. Io, proprio io, sono qui, e qui è dove voglio stare.

Allora, ci sentiamo fortunati. Capiamo che tutto ciò che abbiamo fatto lo abbiamo fatto per trovarci lì, in quel momento e in quel luogo. Che nulla è stato invano, che nulla è andato perso, delle mille esperienze negative o positive che abbiamo attraversato.

Quando hai conosciuto quel momento, non lo dimentichi più. Per sempre vorrai tornarci, per sempre desidererai essere là.

Pubblicato novembre 30, 2010 da yeshetsogyal in Appunti sulla via.

Un buon consiglio.   Leave a comment

Tu che godi nell’unione di beatitudine e vacuita’
Assiso immobile su un disco di luna
Magnifico su un fiore dai cento petali
Splendente di luce bianca,
Omaggio a te, Vajrasattva, supremo maestro.

Ascolta Abushri,

Stupido disgraziato che sogni ad occhi aperti,
Ma ti ricordi di come i difetti mentali
Ti hanno confuso nel passato?
Allora sta attento ai difetti mentali nel presente,
E non vivere da ipocrita.

Da’ un taglio alle congetture superflue.
Hai fatto centinaia di progetti
Che non si sono mai realizzati
E ti hanno portato solo insoddisfazione.
Le iniziative non condotte a termine sono come
Il movimento delle onde che si sovrappongono.
Sta un po’ per conto tuo
E smettila di farti girare la testa.

Hai studiato centinaia di filosofie
Senza comprenderne nessuna.
Allora a cosa servono altri studi?
Hai studiato senza ricordarti poi niente
Nei momemti di bisogno,
E a cosa serve allora la contemplazione?
Dimentica quello che chiami "meditazione"!
Tanto non pare ti stia curando
Dai difetti mentali.

Puoi aver recitato il numero prescritto di mantra
Ma non hai ancora il controllo sulle visualizzazioni.
Forse puoi avere controllo sulle visualizzazioni
Ma non hai ancora allentato la morsa della dualita’.
Puoi aver superato le malvagita’ piu’ ovvie
Ma non hai ancora domato il tuo ego.

Dimentica le sessioni di meditazione prefissate
Seguendo orari maniacali.
Acuta e limpida ma senza riuscire a lasciarsi andare,
Fonda e regolare ma mancante di chiarzza,
Visione profonda che punzecchia soltanto,
Questa e’ la tua meditazione!
Dimentica l’abbaglio della concentrazione
E la mente legata a un palo.

I discorsi sembrano interessanti
Ma non aiutano la tua mente.
La mente logica sembra sveglia
Ma in realta’ semina confusione.
Le istruzioni orali appaiono molto profonde
Ma non aiutano se non sono messe in pratica.
Dimentica quello sfogliare di libri
Che causa distrazione e indebolisce la vista.

Percuoti il tuo antico tamburo da preghiera,
Ma solo per la novita’ di giocarci.
Fai offerta del tuo corpo,
Ma di fatto ci sei ancora attaccato.
Il suono dei tuoi cimbali e’ limpido e cristallino
Ma la tua mente e’ pesante e torbida.
Dimentica tutti questi artifici,
Per quanto siano attraenti.

I tuoi discepoli sembra che studino
Ma non portano a termine niente;
Quando c’e’ un luccichio di comprensione
Il giorno dopo e’ sparito.
Imparano una cosa su cento
Ma non tengono a mente neanche quella.
Dimentica il fervore apparente di questi discepoli!

L’amico piu’ caro e’ pieno di amore oggi
E indifferente domani.
Un minuto e’ umile e quello dopo arrogante.
Piu’ uno gli vuol bene e piu’ diventa un alieno.
Dimentica il caro amico che sorride
Perche’ l’amicizia e’ ancora una novita’.

La tua ragazza ha un bel sorriso stampato
Ma chissa’ cosa sta pensando veramente?
Per una notte di piacere sono mesi di crepacuore.
Puoi passare un mese cercando di portartela a letto
Senza poi neanche riuscirci.
Non val proprio tutto lo scandalo e i pettegolezzi,
Quindi dimenticati di lei.

Chiacchere senza fine provocano simpatie e antipatie.
Possono essere divertenti e piacevoli,
Ma sono solo un imitare i difetti degli altri.
Chi le ascolta sembra d’accordo
Ma forse sotto sotto ti biasima.
Ti fanno solo venire la gola secca
Quindi dimentica le parole oziose!

Predicare senza esperienza diretta dei vari argomenti
E’ come ballare sui testi sacri.
Il pubblico appare desideroso di asoltare
Ma in realta’ non ha un vero interesse.
Se non pratichi quello che stai predicando
Te ne dovrai vergognare prima o poi,
Quindi dimentica le vane retoriche!

Quando non hai dei testi
Ne senti il bisogno;
Ma se li hai, allora no.
Sono solo pagine su pagine
E farne delle copie non finisce mai.
Tutti i libri del mondo
Non ti potranno soddisfare,
Quindi dimentica di copiarli,
A meno che tu non venga pagato per farlo!

Un giorno sei bello rilassato,
Il giorno dopo tutto teso.
Non sarai mai felice
Se ti lasci influenzare dagli umori delle varie persone.
A volte sono si’ cordiali
Ma forse non quando hai bisogno di loro
E finisce che ci puoi restare male.
Quindi dimentica le lusinghe e le buone maniere!

Le imprese politiche e religiose
Sono solo per i gentiluomini.
Non son cose per te, mio caro ragazzo.
Ricordati dell’esempio di una vecchia mucca
Che e’ contenta di addormentarsi in una stalla.
Devi mangiare, dormire e andare di corpo –
Non se ne puo’ fare a meno –
Qualunque cosa ci sia in piu’, non sono affari tuoi.
Fai quello che hai da fare
E resta con te stesso.

Sei l’ultimo degli ultimi
Quindi dovresti essere umile.
C’e’ un’intera gerarchia sopra di te
Quindi smettila di fare l’arrogante.
Non dovresti avere troppi soci
Perche’ sicuramente sorgerebbero divergenze.
E dato che non sei coinvolto
In imprese politiche o religiose
Non pretendere troppo da te stesso.
Molla tutto, sta’ li’ il segreto!

Questo insegnamento, nato dalla propria esperienza, viene dato dallo yogi Trime Lodro al suo caro amico Abushri. Praticatelo, anche se non c’è niente da praticare. Mollate tutto, questo è il punto. E anche se non riuscite a praticare il Dharma, non prendetevela troppo e non arrabbiatevi.

Pubblicato settembre 15, 2010 da yeshetsogyal in Appunti sulla via.

Sonno, sogno, veglia.   1 comment

Durante il sonno non accade nulla. Svaniscono le illusioni, le emozioni, le sensazioni, il piacere e il dolore, l’amore e l’odio, tutti i dualismi si dissolvono in un unico stato di Base. Svanisce la sofferenza, l’attaccamento. Il sonno profondo è Morfeo, la Morte. Tuttavia la natura della mente non è quella. Nel sonno, c’è ancora  un corpo a cui la mente è collegata.  Mentre, nel momento cruciale della morte fisica, i 5 elementi costitutivi del corpo grossolano cominciano a dissolversi e entriamo nello stato del Bardo. La mente è libera. Anche il corpo mentale è costituito dai 5 elementi, ognuno risiedente in un chakra diverso. Si dissolvono, durante il viaggio di 49 giorni nel Bardo e man mano che avviene il processo, si manifestano i fenomeni dovuti alle tracce karmiche accumulate. Dove rinasceremo? Controllare il corpo mentale è indispensabile se si vuole ottenere una rinascita positiva. Cioè, bisogna imparare a controlllare i 5 elementi nei chakra. Questa è la pratica del Supremo Yoga Tantra, che è simile al Tantra dei Niyngma, degli insegnamenti Upadesha Dzogchen e Bon.
Quando si manifestano i sogni, la mente è in attività e anche se il corpo fisico è addormentato, essa ha le qualità di chiarezza e lucidità sempre presenti. Il sogno può essere legato a desideri-avversioni, compassione-gelosie eccetera. Perchè? Perchè ogni chakra contiene queste potenzialità e a seconda di come fluisce il prana in quel chakra si avrà una qualità di sogno diversa. L’apertura e l’armonizzazione di tutti i chakra procura il sogno lucido, con una vivida consapevolezza che osserva lo svolgersi dell’evento e lo controlla.
Lo stato di veglia, invece, si presenta immediatamente carico di emozioni e sentimenti: è l’Ego che irrompre nella coscienza basilare a riprendersi il suo posto. Ma c’è un attimo fugace, subito dopo il sonno, e prima dello stato di veglia, in cui possiamo cogliere il rigpa. E’ un’esperienza di gioia ineffabile, di beatitudine. In quel momento corpo fisico e corpo mentale sono ancora staccati,e prima che avvenga il ricongiungimento si può assaporare la natura della mente in cui c’è solo l’unità di tutto con tutto, una suprema beatitudine.

Pubblicato agosto 26, 2010 da yeshetsogyal in Tantra.

2012, anno del Nuovo Ordine Mondiale.   1 comment

Tantissime persone si stanno preparando all’evento che porrà fine al mondo come lo conosciamo. Tutti abbiamo sentito parlare del 2012, anno in cui un cataclisma di non ben note origini distruggerebbe la Terra e miliardi di persone. I Maya già 5000  anni fa avevano calcolato questo fatto, e sull’accuratezza dei loro calcoli non ci sono dubbi: hanno già predetto decine di eventi astronomici, l’ultima l’eclissi del 99, pare con solo 13 secondi di scarto. Non c’è da stare allegri, coi Maya.
Poi, c’è il Terzo Segreto di Fatima, gelosamente custodito dal Vaticano. Giovanni XXIII lo ricevette da Lucia di Fatima e non volle mai dire di cosa si trattasse. Paolo VI e Giovanni Paolo II non vollero prendersi la responsabilità  di rivelare proprio loro il segreto, ma quest’ultimo confessò ad alcuni diplomatici che la portata della catastrofe era tale che non era possibile incutere un tale terrore nella popolazione, per cui era meglio tenere il mondo all’oscuro. Mandò soltanto una lettera ai capi di stato Russo e Americano in cui metteva al corrente  del segreto i grandi della Terra . E neanche da questo lato c’è da stare allegri.
A questo quadretto giocoso, poi, si è aggiunto il fatto che,infatti,  una certa elite del mondo GIA’ CONOSCE quello che succederà e si sta nascostamente preparando per affrontare il peggio. Bill Gates avrebbe già il suo bel rifugio sottoterra o da qualche parte lassù nello spazio dove trasferirsi alle prime avvisaglie, vedi tsunami, terremoti e strane nuvole nel cielo. Questi uomini, tutti nella politica e finanza, aderirebbero a una setta che starebbe già preparandosi per costruire un NUOVO ORDINE MONDIALE (NWO), i cui scopi non li ho capiti: voglio dire, è difficile fare peggio di come stiamo. Di questo NWO fanno parte anche gli Illuminati, un’altra conventicola di Massoni deviati, di cui però si ha qualche prova della loro esistenza: anche Tremonti ha ammesso di averne fatto parte, insieme a Prodi e altri confindustriali e banchieri italiani (vedi Cuccia). Costoro, per controllare il sistema mondiale avrebbero inventato il SIGNORAGGIO, cioè un meccanismo per cui noi non saremmo i padroni e i creditori del denaro in circolazione, ma solo debitori alle banche. Quindi è come se vivessimo virtualmente in una realtà che ci è già stata strappata, facendoci vivere nel debito e nei bisogni indotti. A questo io credo, è difficile controbattere. E anche questo fatto sembra agganciarsi con lo scenario apocalittico della terra prossima futura.
Nel frattempo, però, nel cielo ci sono stranissimi fenomeni: le SCIE CHIMICHE. Sarebbeo esperimenti di non ben identificato tipo -biologici o chimici- per controllare noi poveri ebeti che viviamo sul pianeta. I mandanti di questa infamia sarebbero i capi militari, che anche loro fanno parte del NWO.
Sorgono ovunque culti e sette in attesa della NUOVA ERA. Secondo questi adepti, solo i PURI si salveranno e si inzierà un nuovo PARADIGMA ESISTENZIALE (dicono così).
E’ un film…la trama di un Kolossal americano.
Invece no: provate ad andare in giro sul web e vi imbatterete in migliaia di queste fonti, in tutto il mondo.
 
 
 
 
 
 
 
 

Pubblicato febbraio 19, 2010 da yeshetsogyal in Appunti sulla via.

La missione di Julius Evola.   5 comments

Ho una cara amica che da ragazza era fascista, le voglio un bene dell’anima, ma certi lati del suo carattere mi hanno sempre spinto (e penso sia stato reciproco), verso una certa conflittualità nei suoi confronti. Negli anni abbiamo avuto rotture clamorose, ma poi siamo sempre ritornate ad essere vicine  e a riparlarne. Naturalmente siamo col tempo cambiate, io sempre Alzata con Pugno, lei si è interessata alla psicanalisi , ne ha fatto la sua professione, ed oggi è una studiosa di Jung e sostenitrice di Roberto Saviano.  Così, abbiamo molti punti in comune, oggi più che anni fa.
Quando io andavo ai cortei di Autonomia Operaia, lei studiava. Quando io giravo il mondo in sacco a pelo, lei prenotava le vacanze al Club Mediterranèè. Io andavo ai concerti rock, lei a sentire l’Orchestra Scarlatti. Un terreno comune però c’era e c’è : l’interesse morboso per i libri, le idee, il mistero, la conoscenza. Quando lei leggeva Melville e Hesse io leggevo Kerouac e Ginsberg. Oggi è tutto l’inverso: lei Ferlinghetti, io Melville. Quando lei suonava il pianoforte (come allieva), io suonavo la chitarra (dilettante). Oggi, nessuna delle due suona più niente, ma mentre prima io sentivo Rock and Roll Animal a tutto volume, e lei Schubert, oggi lei sente Lou Reed e io Schubert.  Oggi abbiamo messo un altro mattone a completamento dell’edificio della nostra amicizia. E ne ho gran soddisfazione. Ne godo addirittura. Il merito di tutto è di Julius Evola.
Non so perchè nel discorso è piombato sto Evola, un grandissimo bastardo che si è permesso addirittura di criticare il Guru Maximo CGJung. A lei, gliel’ho detto. E questo ha fatto scattare immediatamente in noi la mania persecutoria verso questo signore che negli anni venti fu seguace di Guenon, appropriandosi della parola ‘misticismo’ a suo uso e consumo. E gliel’ho detto, a lei. La mia amica ha aperto wikipedia ed ecco: Evola e il concetto di razza, l’uomo superiore, Nietzche e tutto il cucuzzaio e son venute fuori anche le matrici destroidi della mia amica. Che ha cominciato a odiare Evola per essersi appropriata del mentore della sua gioventù, proprio Nietzche. Per mettersi alla pari con me ha detto: ‘Non mi dire che adesso odi Guenon, per colpa sua?’
Ma no, l’ho rassicurata: Guenon se lo metteva sotto i piedi a un nazistello come Evola. Si fece musulmano, per lui la politica era semplice acqua sporca.
E a questo punto, giù parolacce: da str..a imbecille, malato di mente fanatico e di peggio.
E così, mi sono accorta oggi che lei non è più la destroide di una volta, e che nemmeno io la sinistroide di una volta (una  che legge I fondamenti del Misticismo tibetano non so se possa appartenere a questa categoria). Ci dividevano , ci hanno diviso gli -ismi, oggi li abbiamo ampiamente superati, e tra una parolaccia e una sbirciata a wikipedia, ci siamo confrontate come due persone, senza alzate di scudi e ragioni da difendere. Grazie, Julius, forse questa è stata una delle migliori opere della tua vita.

Pubblicato febbraio 14, 2010 da yeshetsogyal in Piccoli pensieri a margine...

Togliti dai piedi, imbecille.   Leave a comment

 

Nel 1975 Joe Zawinul dei Weather Report fu avvicinato dopo un concerto da un oscuro giovanotto allampanato dal viso spiritato. Era Jaco Pastorius. La conversazione fu questa:
 
Pastorius: "Seguo la tua musica dai tempi di Cannonball Adderley e mi piace molto".

Zawinul: "Cosa vuoi?".

Pastorius: "Mi chiamo Jaco Pastorius e sono il più grande bassista del mondo".

Zawinul: "Togliti dai piedi, imbecille".

Pastorius cominciò poi a suonare con i W R, diventando l’icona del gruppo grazie al modo in cui riusciva a suonare il basso elettrico. Le sue esibizioni da vivo erano memorabili, dato che Jaco dava tutto se stesso e suonava con un trasporto che mandava i fans in visibilio. Inoltre, pare sia vero che il povero Jaco cercasse in tutti i modi di attirare l’attenzione di Joe Zawinul che lui considerava suo ‘padre’ -data la differenza d’età e la mancanza di una figura paterna- e suo ‘maestro’.

Joe però, non esitava a rimproverarlo e strigliarlo ogni momento, trattandolo com un bamboccio viziato.

E di vizi ne aveva: alcool e droghe che lo stordivano al punto di farsi cacciare in malo modo da ogni concerto e pub, risse dove per lo più aveva la peggio. In breve si fece una fama pessima, di musicista ingestibile. Nello stesso tempo era amatissimo per le sue capacità di bassista innovativo e adorato dai fans.

Una sera del 1987 Jaco vagava per Fort Lauderdale dopo essere stato espulso da un concerto di Carlos Santana. Si infilò nell’ennesimo bar e come spesso faceva attaccò briga col buttafuori, il quale . esperto karateka, gli frantumò il cranio lasciandolo mezzo morto in mezzo alla strada. Morì dopo sei giorni di comA.

 

YouTube – Weather Report – Third Stone from the Sun
   

 

Nel 1979 a l’Havana si tenne un festival jazz a cui parteciparono i W R, John Mclaughlin e altri grandi della scena jazz. Nel corso delle esibizioni si dovevano tenere anche delle performances’ miste’ con gli artisti che suonavano anche fuori delle loro abituali formazioni. Una di queste prevedeva quello che sarà poi definito il Trio of Doom (e come avrebbe potuto chiamarsi altrimenti..), e cioè McLaughlin, Pastorius e il batterista TonY Williams. Pastorius già durante le prove cominciò a comportarsi al suo solito: improvvisazioni, derive soliste, tutto il suo estro incontenibile facevano infuriare a morte Tony Williams, di suo già precisino e egocentrico (il suo ultimo album, non a caso, si chiama EGO…). Ma Jaco esagerò.Durante l’esibizione vera e propria abbassò il volume degli strumenti degli altri due e portò in primo piano il basso, (si sente benissimo nella versione live). Naturalmente Williams, già maldisposto da quello che era successo durante le prove, si infuriò: per tutto il tempo continuò a lanciare occhiate di fuoco contro Pastorius che faceva letteralmente cantare il basso. Il risultato fu magnifico, tanto che la casa discografica subito propose di utilizzare  tre tracce per inserirle nel disco live.

”Neanche morto farò fare un disco di questo concerto! Dovranno passare sul mio cadavere!” fu il commento inferocito di Williams. I tre si rividero a New York per registrare di nuovo e questo è ciò che sentiamo nel disco ‘Trio of Doom’: che aspettò per essere pubblicato.  Dopo la morte di Jaco nel 87 e di Williams 10 anni dopo, John MclLaghlin riprese in mano il materiale di tanti anni prima e rimase folgorato dall’energia sprigionata dalla musica. Fu McLaughlin a pensare al titolo: Trio of Doom, il Trio del destino.

Pubblicato febbraio 12, 2010 da yeshetsogyal in Piccoli pensieri a margine...